L’esame endoscopico rappresenta un ausilio diagnostico importante in corso di segni clinici persistenti o ricorrenti quali vomito, variazioni dell’appetito (anoressia, disoressia, polifagia), nausea, diarrea e deficit di incremento ponderale.
Tale procedura consente la visualizzazione diretta della superficie mucosale della regione gastrica e del duodeno prossimale, permettendo di:

1) identificare le alterazioni morfologiche macroscopiche (edema, ulcere, foci chilosi)

Lesione ulcerativa benigna da fans in un cane

Stenosi duodenale intramurale benigna cane

Fochi chilosi disseminati nel duodeno di un cane: linfangectasia

Grave disarchitettura mucosale duodeno cane

2) raccogliere campioni bioptici adeguati da destinarsi all’esame cito/istopatologico

Prelievo materiale citologico mediante tecnica di ago infissione: massa intramurale pirolo cane

Lesione duodeno di gatto a seguito di prelievo bioptico: si noti l’edema della mucosa

3) asportare corpi estranei ingeriti

4) applicare sonde che consentano alimentazione enterale adeguata (PEG)

5) asportare masse e/o lesioni polipoidi mediante tecnica di polipectomia

La procedura viene eseguita mediante sonde flessibili di dimensioni diverse ma adeguate alla taglia del paziente in esame.
Una completa ed adeguata attrezzatura consentirà all’operatore di avere indicazioni precise su eventuali alterazioni della pervietà pilorica (regione dello svuotamento gastroduodenale) che altrimenti potrebbero essere malinterpretate o nei casi peggiori, addirittura causa di complicazioni.
Il paziente riferito per una gastroduodenoscopia dovrebbe aver svolto un iter diagnostico completo precedente ( anamnesi, visita, esami radiografici e/o ecografici, esami ematologici); tale approccio consentirebbe di escludere cause metaboliche extradigestive che hanno causato la comparsa dei sintomi riferiti.
Ovviamente nei casi urgenti (ingestione di corpi estranei, vomito ingravescente con scarsa risposta alla terapia sintomatica) l’esame può essere eseguito senza un completo iter diagnostico precedente.
La procedura endoscopica è considerata mini invasiva, non comporta particolari complicazioni o disagi nel post procedurale e pertanto viene considerata prassi ambulatoriale ( infrequenti i casi ove sia necessario il ricovero); il paziente deve essere tenuto a digiuno da cibo da almeno 14 ore ad eccezione di soggetti molto giovani, pazienti defedatiipoalbuminemici . In caso di urgenza la preparazione del paziente può essere ovviata (ingestione di ami con esche alimentari, ingestione di spazzatura, ecc.).

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile.
Clicca su "Accetta" nel banner in basso per permettere il loro utilizzo.
Leggi la pagina informativa completa e di revoca cookies

Chiudi